Un altopiano chiamato Paradiso

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  1. Licas
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    Appena uscii dal centro pokemon mi balzò in mente una stramba idea: attraversare la cittadina di corsa. Subito dopo mi ritrovai ad evitare i passanti che, come una mandria di Tauros infuriati, vedevo venirmi incontro a velocità stratosferiche. Lo scatto che avevo fatto non era già che un ricordo. In corsa l’unica cosa che veramente riuscivo a vedere era l’ingresso al percorso che stavo per prendere, e non mi curavo minimamente delle imprecazioni che la gente mi lanciava per la mia dannata maratona.
    In un paio di minuti ero davanti all'ingresso del percorso. Di fronte a me si ergeva un portale ad arco alto circa quattro metri, lavorato con particolare cura, avente raffigurazioni di quelle che sembravano battaglie epocali. Ma ciò che mi colpì di più fu la sua bassezza rispetto a ciò che gli si stagliava alle spalle. Una parete di roccia di almeno una ventina di metri di altezza sminuiva la grandezza dell’opera architettonica, la quale sembrava essere una preda per il grande cacciatore che la natura aveva posto dietro di lei. Questa visione, ma anche la precedente corsa, mi lasciarono senza fiato per qualche secondo, poi mi resi conto di una cosa importante. Come diavolo avrei fatto a raggiungere Campo Alto se questa parete rupe non aveva nemmeno una scala??? Al che mi rassegnai a chiedere informazioni. Il passante gentilmente mi indicò il sentiero che dovevo prendere, il quale, nascosto alla vista dall'arco di pietra e da un masso sporgente, mi era totalmente sfuggito. Ringraziai il buon uomo e mi incamminai subito lungo la salita che costeggiava il dirupo.
    Il percorso iniziava con un leggero dislivello, ma già dopo un paio di minuti di camminata era mutato svelando un notevole aumento di pendenza. Ciò mi costrinse a fermarmi a metà strada per riprendere un po’ fiato, bere un sorso d’acqua e mettere in zaino la giacca a vento che mi ero messo quella mattina a causa del fresco venticello che mi schiaffeggiava la faccia. Già da quella altezza si poteva apprezzare un magnifico panorama. Il borgo era già rimpicciolito e le persone non erano più visibili distintamente. In compenso si poteva ammirare la tavolozza di colori che un ignoto pittore aveva fatto cadere sulle case, rendendo la città un arcobaleno sul mare. Quest’ultimo era già diventato l’immensa distesa azzurra che tutti i bambini si immaginano. La vista di tanta grandezza riusciva a calmarmi. Quella distesa d’acqua era talmente enorme che nemmeno l’orizzonte sembrava esistere, per i miei occhi il mare continuava all'infinito.
    Quando mi svegliai dal sogno ad occhi aperti potei finalmente ripartire e rendermi conto di quanto pericoloso era il sentiero. La salita si stava facendo sempre più irta e stretta, il che mi fece capire come mai solitamente questo percorso fosse battuto solo da allenatori e mercanti provenienti da Florlindopoli, muniti di forti pokemon da traino come Tauros o Bouffalant, e perché il numero di barche al porto era esageratamente alto. La gente di Borgo Dolcemare effettivamente preferiva muoversi in barca se doveva raggiungere le altre città della regione, piuttosto che rischiare la vita per un percorso malandato. In compenso sentivo già che non me ne sarei pentito e che la meta era vicina, poiché all'aspro odore di salsedine che aveva riempito l’aria fino a poco prima si andava sostituendo un dolce aroma di fiori di campo e erba. Ciò mi diede la spinta finale per completare gli ultimi metri che mi dividevano dall'altopiano.
    Quando arrivai in cima la vista a 360 gradi fu incantevolmente stupenda. Da una parte si poteva vedere il mare allungarsi lungo il mondo e abbracciarlo seguendo la sua rotondità, si poteva ancora scorgere il borgo, anche se meno definito, e in lontananza qualche isola, probabilmente di un’altra regione. Dall'altra si apriva un campo immenso, popolato dalle più varie specie di fiori, pieno di pokemon coleottero intenti a raccogliere il polline e di pokemon erba che godevano dell’intensa luce solare. Un sentiero in terra battuta attraversava l’intero campo, senza che ne si potesse vedere la fine, mentre poco lontano uno svincolo collegava il precedente sentiero con un nuovo che sembrava portare attraverso il bosco che costeggiava l’immenso prato. Due cartelli riportavano le destinazioni dei due percorsi, entrambi diretti verso Florindopoli, ma l’uno, quello diretto attraverso il campo, più lungo ma meno problematico dal punto di vista degli attacchi di pokemon selvatici, mentre l’altro che attraversava il bosco più corto e pieno di pericoli. Data la bellezza della giornata, con il sole che batteva forte sulla mia capoccia e l’aria fresca e pulita che riempiva il luogo, decisi di far uscire Hell-Blaze dalla sua sfera e portarlo a spasso con me per il resto della giornata. Appena uscì, dopo un piccolo stiracchiamento, si girò a guardare il nuovo posto, anche lui con occhi sognanti, quindi mi guardò.
    “Oggi è una giornata magnifica, non trovi? Dai, che prima di sera dobbiamo raggiungere Florindopoli! Andiamo!”
    Il pokemon pulcino mi rispose con una piccola fiammata verso il cielo, segno della sua concordanza con la mia opinione, quindi si girò nuovamente verso il bivio.
    Poiché non avevo voglia di incontrare mercanti diretti a Borgo Dolcemare o a Florindopoli, mi incamminai lungo il percorso breve e difficile, in attesa di vedere che pokemon avrei incontrato questa volta.




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  2. Cailan
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    Dopo pochi minuti di cammino giungeste all'ingresso del bosco e, armati di coraggio e desiderio di avventura, ci entraste, senza guardarvi indietro. Il luogo era scarsamente illuminato, a causa del fitto fogliame che bloccava, tranne in alcuni punti, i raggi solari nel loro percorso verso il terreno. inoltre vi erano tutti i rumori tipici di quei luoghi, come il frusciare delle foglie, mosse da un leggero venticello d'altura, o i versi lontani dei Pokèmon selvatici. Nel notare ciò ne tu ne Hell-Blaze capiste come mai quel percorso era evitato, come si poteva capire in alcuni punti, lasciato alla natura. Senza preoccuparvi più di tanto della questione, continuaste a camminare seguendo il sentiero, consapevoli che alla fine ci sarebbe stata Florindopoli ad attendervi, quando il tuo starter si fermò all'improvviso, guardandosi attorno. per un istante ti domandasti il motivo di quella sosta improvvisa, quando il tipo fuoco scattò verso la tua destra e tu, decidendo di fidarti di lui, decidesti di seguirlo.
     
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  3. Licas
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    Riuscivo a comprendere la problematicità della situazione dalla velocità con cui il mio Torchic correva. Ad ogni passo superavamo un ceppo ricoperto di muschio, qualche pietra lievemente levigata o qualche pokemon che era di passaggio, purtroppo per lui sulla nostra linea di corsa. Ad ogni passo sentivo la tensione crescere, mentre mi domandavo cosa avesse notato Hell-Blaze a tal punto da farlo scattare in quella maniera. Ad ogni passo Hell-Blaze mi distaccava sempre di più a causa della sua abilità. Vedere all’opera Acceleratore era una magia se eri spettatore, un tormento se eri lo sfidante. In quel momento però pensavo solo a seguire il pulcino, che per poco non avrei perso se non fosse stato per la sua fermata improvvisa di fronte ad un albero che non aveva visto. Appena prima che riuscissi a raggiungerlo quello ripartì, distanziandomi di nuovo. Qualche paio di scatti e fermate più tardi, il mio piccolo pokemon si bloccò completamente di fronte all’entrata di una piccola radura, abbassando la testa e piantando la zampetta destra un po’ più indietro della sinistra, come se fosse pronto a lottare. Lo raggiunsi col fiatone e, appoggiandomi ad un albero, scrutai la piccola radura, che era illuminata solo da qualche debole fascio di luce filtrante attraverso la coltre di rami. C’era una pietra al centro di essa, probabilmente rimasta lì da parecchi anni a giudicare dallo strato di muschio che vi si era formato sopra. Ma a parte questa singolarità nulla disturbava la tranquillità del luogo, avvolto in un silenzio quasi mistico.
    La quiete prima della tempesta…
    Questo mi lasciava intendere lo sguardo fermo di Hell-Blaze, null’altro. E col cuore in gola decisi di accucciarmi e aspettare una probabile mossa da quello che doveva essere un pokemon selvatico particolarmente silenzioso.




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  4. Cailan
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    Fato

    Ed il silenzio cessò nell'esatto istante in cui sentisti un rumore in alto e vedesti scendere in picchiata un gagliardo esemplare di Rufflet, che, a pochi metri dal suolo, allargò le ali e le utilizzò per atterrare senza danni. Non appena le zampe furono saldamente appoggiate al terreno, il Pokémon Aquilotto alzò la tsta e rivolse uno sguardo carico di sfida a te ed al tuo Pokémon. Adesso finalmente capivo che cosa Hell-Blaze avesse sentito, il richiamo del tipo normale/volante alla ricerca di uno sfidante, richiesta alla quale il tipo fuoco non a saputo resistere.
    L'esemplare di Rufflet continuò ad osservarvi, incuriosito, in attesa della vostra decisione riguardo la sfida, sperando ardentemente che accettaste.


    Rufflet :Male:
    Zp2xQ2N
    Livello: 10
    Mosse:
    :volante: Beccata: 35
    :normale: Fulminsguardo: Difesa avversaria -10
    :normale: Furia: 15, da 2 a 5 colpi
    :volante: Attacco d'Ala: 60
    Statistiche:
    PS: 120
    Attacco: 88
    Difesa: 55
    Sp. Att.: 42
    Sp. Dif: 55
    Velocità: 65
    Esperienza: 0/???

    Strumento: /
    Altezza: 0.5m | Peso: 10.5Kg | :normale: :volante: | Natura: Audace | Abilità: Forzabruta | Felicità:/
     
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  5. Licas
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    Non riuscivo a capire come diavolo avesse fatto quel Rufflet ad attraversare la fitta nebbia di rami che sovrastava la piccola radura. Per riuscirci doveva avere un’agilità estremamente elevata! Quel pokemon mi piaceva, mi piaceva parecchio, e a quanto pareva piaceva anche al mio Torchic che, sentendolo arrivare prima di me, aveva già scolpito sul suo becco un ghigno beffardo di sfida.
    “D’accordo, bell’aquilotto, dimostrami quanto sei determinato a vincere!” affermai uscendo dalla sicurezza della foresta e entrando nella radura, “Siamo forti anche noi, sai, non pensare di avere la vita facile!”
    Hell-Blaze mi seguiva mentre camminavo lentamente avvicinandomi al nostro avversario e quando mi fermai si posizionò di fronte a me, pronto a ricevere indicazioni. A quel punto vidi l’esemplare di Rufflet salire sulla roccia in mezzo al prato e probabilmente prepararsi ad un potente attacco. Pensai rapidamente alla mossa da fare e decisi di iniziare con un attacco diretto.
    “Vai, Hell-Blaze, riscaldiamo un po’ l’ambiente, usa braciere!”
    Il pulcino, vedendo che il pokemon volante stava cercando di darsi una spinta dalla pietra, si sforzò di far partire un potente e veloce attacco, sperando di colpirlo prima che lui potesse fare la sua mossa.




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  6. Cailan
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    Fato

    L'esemplare di Rufflet dovette apprezzare la tua scelta, visot che, vedendo Hel-Blaze lanciarsi all'attacco, fece un cenno d'assenso con il capo, prima di fare la sua mossa. Rapido, allargò le ali e si alzò leggermente in volo, così da trovarsi nell'elemento a lui congeniale per la lotta. Una volta in cielo si fermò ad osservarti per un singolo istante, prima di lanciarsi in picchiata contro il tuo compagno, forte della sua maggiore velocità, e colpirlo in pieno con il becco. L'attacco Beccata, unito alla grande forza di quel Pokémon, causò un discreto numero di danni al tipo fuoco. Quest'ultimo, tuttavia, non si arrese e, con una scintilla di determinazione bruciante nello sguardo, lanciò alcune fiammelle contro l'avversario, il quale era troppo vicino per evitarle, e lo colpì in pieno, danneggiandolo a sua volta. Dopo ciò i due combattenti si allontanarono e tu notasti che Hell-Blaze, nonostante le ferite subite, si muoveva un po' più velocemente.

    Hell-Blaze 32/100 Velocità +10
    Rufflet 65/120

    Rufflet :Male:
    Zp2xQ2N
    Livello: 10
    Mosse:
    :volante: Beccata: 35
    :normale: Fulminsguardo: Difesa avversaria -10
    :normale: Furia: 15, da 2 a 5 colpi
    :volante: Attacco d'Ala: 60
    Statistiche:
    PS: 120
    Attacco: 88
    Difesa: 55
    Sp. Att.: 42
    Sp. Dif: 55
    Velocità: 65
    Esperienza: 0/???

    Strumento: /
    Altezza: 0.5m | Peso: 10.5Kg | :normale: :volante: | Natura: Audace | Abilità: Forzabruta | Felicità:/
     
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  7. Licas
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    Narrato - Parlato - Pensato


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    Quel Rufflet era veramente forte, c’era da ammetterlo. I danni che aveva causato a Hell-Blaze erano decisamente consistenti e, nonostante il mio piccolo amico era pronto a sferrare un altro attacco, riconobbi la sua grande stanchezza e decisi di non spingermi oltre con l’offensiva. E subito dopo ebbi l’intuizione.
    “Hell-Blaze! Indietreggia un po’! Non troppo! Quanto basta metterlo in visuale di tiro! Bravo!”
    Il piccolo Torchic aveva eseguito repentinamente i miei ordini, lasciandomi aperta la via. Con la mano destra andai a cercare una delle pokeball vuote che portavo con me, la afferrai con decisione e, sempre tenendo lo sguardo fisso sull’aquilotto, lanciai la sfera verso l’uccellino, il quale, sorpreso, non poté far altro che venire colpito ed entrare nella sfera. A quel punto si decideva la sorte del match. Se l’avessi catturato l'incontro si sarebbe concluso a mio favore ed avrei avuto un nuovo compagno per il mio viaggio, se invece l’esemplare di Rufflet avesse deciso di continuare a lottare, evadendo dalla sfera poké, molto probabilmente sarebbe stata la fine per il mio stanco pulcino. Osservai quindi intensamente la pokeball, aspettando che il verdetto finale venisse emesso.




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  8. Cailan
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    Fato

    La parabola che la sfera bianca e rossa descrisse, mentre si apprestava a tentare di catturare Rufflet, era molto allungata. Quando la Pokéball toccò il suo obiettivo e lo risucchiò all'interno di essa, sotto forma di raggio rosso, il tempo sembrò rallentare. La caduta della sfera verso il terreno fu simile a quella di una foglia in autunno, e durante di essa, con una lentezza esasperante, oscillò per la prima volta. la seconda oscillazione, giunta dopo aver raggiunto il terreno, sembrò sollevarvi da sopra le spalle un grande peso, per poi mettercene uno ancora maggiore. La terza, ed ultima, sembrò giungere dopo una lunga attesa, ed i vostri occhi l'accolsero con un misto di sollievo e, vista la, remota, esistenza di un fallimento, paura. Ma, quando un istante, o un anno per la vostra percezione temporale del momento, la sfera fece un click secco, vi sentiste molto più liberi, felici di essere riusciti a cavarvela davanti ad un simile avversario e di aver trovato un nuovo compagno per le vostre avventure.


    Ecco il codice di Rufflet, aggiungilo alla tua scheda allenatore.


    CODICE
    <table class border="0" style="text-align:justyfy;width:100%">

    <tr>
    <td>[size=9]Rufflet[/size] :Male:
    <div style="float: left; margin-right: 10px">[IMG=Zp2xQ2N]http://i.imgur.com/Zp2xQ2N.gif[/IMG]</div></td>
    <td>[size=10]Livello: 10[/size]
    [size=9]Mosse:[/size]
    [size=5]<div align=justyfy">:volante: Beccata: 35
    :normale: Fulminsguardo: Difesa avversaria -10
    :normale: Furia: 15, da 2 a 5 colpi
    :volante: Attacco d'Ala: 60</div>[/size]</td>
    <td>[size=7]Statistiche:[/size]
    [size=5]PS: <i>120</i>
    Attacco: <i>88</i>
    Difesa: <i>55</i>
    Sp. Att.: <i>42</i>
    Sp. Dif: <i>55</i>
    Velocità: <i>65</i>
    Esperienza: 0/???[/size]
    Strumento: /</td>
    </tr>

    <tr>
    <td class colspan="3">[size=4]Altezza: 0.5m | Peso: 10.5Kg | :normale: :volante: | Natura: Audace | Abilità: Forzabruta | Felicità:/[/size]</td>
    </tr>

    </table>
     
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  9. Licas
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    Narrato - Parlato - Pensato


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    Nonostante vidi che la pokeball aveva raggiunto il suo scopo, la tensione non mi volle abbandonare ancora per qualche secondo ed io, rimasto a fissarla troppo intensamente, ebbi la sensazione che il mondo intorno a me si stesse ammutolendo e la foresta divenisse lontana e vuota. Subito dopo mi ripresi da quello stato di pietrificazione e sospirai sollevato.
    Ce l’ho fatta.
    Caddi pesantemente a terra, come a voler scaricare la tensione provata ne terreno. Anche Hell-Blaze si sciolse a terra, quasi ad imitarmi pur non vedendomi. Riconobbi in lui lo stesso stato d’animo che provavo io. C’era grande affinità tra noi. Alzai lo sguardo verso le fronde che coprivano la radura cercando di acchiappare con il viso qualche raggio di luce per riscaldarmi il volto, ma senza successo.
    “Fa freschetto qua sotto!”
    Mi feci forza, mi rimisi la giacca e andai a recuperare la sfera dell’aquilotto. Dopo un breve ma intenso scambio di sguardi con Hell-Blaze, feci uscire il nuovo arrivato dalla sua ball.
    “Ciao, piccolino.” dissi accovacciandomi.
    “Io sono Licas e questo è Hell-Blaze. Benvenuto in squadra!”
    Rufflet ci scrutò serio prima di lasciarsi andare e emettere un grido acuto, a cui Torchic rispose pigolando. Sembravano felici. Allungai una mano verso la piccola aquila che si lasciò accarezzare, segno che mi stava dando fiducia, mantenendo però la testa alta e lo sguardo fiero, gesti naturali per un pokémon della sua specie. Notai quanto il suo folto piumaggio fosse candido, facendomi capire perché non ero riuscito a vederlo guardando i raggi di luce che oltrepassavano i rami sopra la radura. La luce veniva riflessa perfettamente dalle piume bianche e ciò, insieme all’astuta mossa di tenere il resto del corpo nascosto tra i rami, gli aveva permesso di tenderci un perfetto agguato.
    Decisi di fare una pausa ristoratrice. Dopotutto entrambi i pokémon avevano combattuto duramente lo scontro precedente e avevano bisogno di riposare qualche minuto. Ne approfittai quindi per usare una pozione a testa, in modo da permettere almeno la continuazione del viaggio. Mentre somministravo le cure ai miei due compagni di viaggio mi cadde l’attenzione sulla pietra. Era una grande pietra, ricoperta quasi interamente di muschio. Nonostante ciò alcune zone erano state lasciate libere e si potevano notare alcune incisioni. Non riuscii a riconoscere se avessero senso, dopotutto erano poco visibili, probabilmente molto antiche e l’erosione del tempo sulla roccia le aveva quasi cancellate. Erano interessanti e sarei rimasto più tempo a cercare di capire cosa significassero, ma dovevo continuare il mio viaggio e raggiungere Florindopoli, dato che al momento non avevo la possibilità di accamparmi e sopravvivere all’aperto. Feci ritornare i due amici nelle rispettive sfere e mi ridiressi verso il punto da cui ero arrivato per recuperare il percorso che attraversava il bosco, ma mi accorsi subito che non avevo idea di come avessi raggiunto quella radura.
    Dopotutto ho rincorso Hell-Blaze per arrivare qui, non stavo mica guardando la strada! Oh, cavolo!
    Ero bloccato in quella radura, senza sapere come uscirne.




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8 replies since 28/6/2014, 14:37   98 views
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